Accessibilità digitale significa rendere un sito, un’app, un’interfaccia e qualsiasi altro contenuto online fruibile da tutte le persone, senza esclusioni. È il principio secondo cui ogni utente, indipendentemente da abilità visive, uditive o cognitive, deve poter accedere, comprendere e interagire con l’ambiente digitale in modo semplice e soddisfacente.

Quattro le parole chiave che nelle guidelines WCAG 2.2 designano i principi fondamentali dell’accessibilità digitale:

• Percettibilità, in modo che ogni utente sia messo in condizioni di leggere, vedere e decifrare informazioni e contenuti, anche attraverso tecnologie assistive.
• Utilizzabilità, perché ogni utente sia in grado di utilizzare l’interfaccia del prodotto digitale, avendo pieno controllo di ogni possibile interazione con esso.
• Comprensibilità, affinché le informazioni siano chiare e afferrabili e il funzionamento dell’interfaccia utente sia prevedibile e logicamente semplice.
• Robustezza, perché una digital property sia sempre accessibile, anche con l’evoluzione dei supporti, dei browser e dei dispositivi.

Concretamente, tutto questo vuol dire offrire testi alternativi per le immagini, privilegiare un lessico semplice, inserire descrizioni audio per i video, trascrizioni e interpretazioni nella lingua dei segni, ma anche rendere i contenuti disponibili su qualunque dispositivo, dai telefoni ai tablet fino alle tecnologie assistive, adattando l’interfaccia alle esigenze di ciascuno.

L’accessibilità è anche un investimento. Amplia il pubblico perché migliora l’esperienza utente, ottimizza SEO, performance e conversioni, rafforza la brand reputation riducendo il rischio legale. Ma soprattutto: mette al centro le persone, e garantisce esperienze digitali più fluide, inclusive e soddisfacenti per tutti. Un’interfaccia accessibile è più chiara, più semplice, più veloce. E più efficace.

Come per ogni ambito, anche l’accessibilità si costruisce a partire da una strategia. In Ubics mappiamo il contesto, definiamo gli obiettivi e affianchiamo le aziende nell’integrazione di processi di accessibilità all'interno delle loro properties digitali, seguendo un percorso articolato in quattro stream di attività.

Il primo passo consiste nell’analisi dello stato attuale e nella definizione delle attività da svolgere. Con lo scopo di fotografare il livello di accessibilità esistente, sottoponiamo le properties digitali a un primo test tecnico. Per farlo, utilizziamo una combinazione di strumenti automatizzati e test manuali per garantire un’analisi completa: dalla navigazione via tastiera, alla lettura di contenuti tramite screen reader (come NVDA, JAWS o VoiceOver), fino alla verifica del contrasto in ottica di leggibilità.

I risultati dell’analisi vengono poi confrontati con le linee guida WCAG 2.2, per definire il livello di conformità da raggiungere e costruire un piano d’azione, pensato per portare ciascuna property allo standard delineato dai documenti ufficiali e dalle normative vigenti.

Entriamo nella fase operativa: oltre agli interventi tecnici e contenutistici, prevediamo anche l’integrazione di strumenti di supporto.

Conclusa l’implementazione, effettuiamo un test di verifica finale per accertare che il livello di accessibilità raggiunto sia coerente con quanto richiesto. Al termine di questa fase, viene pubblicata la dichiarazione di accessibilità, che attesta la conformità della property digitale agli standard richiesti.

Ma il percorso non si esaurisce qui. L’accessibilità è un processo continuo, che richiede attenzione e visione strategica: in Ubics accompagniamo le aziende non solo nel rispetto delle normative, ma nella costruzione di un ecosistema digitale accessibile, costantemente aggiornato e orientato al futuro.