Seriously Telling
Brand & content strategy per governare il tuo ecosistema di comunicazione
Partiamo da un presupposto: ogni attività di comunicazione prevede che ci sia un gap tra te e le tue audience. Sempre. Ogni destinatario a cui ti rivolgi ha bisogni, obiettivi e preferenze radicalmente personali e unici. Biografici.
Come comunicare in modo convincente, memorabile ed efficace che noi siamo “quelli giusti”? Come farlo in tutte le biografie che intercettiamo, e in un ecosistema di comunicazione tanto iperconnesso quanto incredibilmente eterogeneo e frammentato?
Con metodo e strategia. Occorre essere sistematici tanto nella mappatura e nel presidio dei canali e degli strumenti di comunicazione quanto nella governance dei messaggi e dei contenuti che trasmetteranno il nostro racconto di valore. È questo il cuore del nostro Seriously Telling.
Trattiamo i nostri pubblici come storyholder, e non più come target passivi. Ogni storyholder ha in mano un pezzo della nostra storia ed è solo da li, dentro la sua storia, che possiamo costruire del vero valore. Il punto di vista che vince è il suo.
Il primo step è il framing. Ci immergiamo nelle biografie dei tuoi storyholder principali e le mappiamo.
Ascoltiamo la rete e analizziamo i trend emergenti, tracciamo le dinamiche più significative e scopriamo i fattori più rilevanti e differenzianti agli occhi delle tue audience di riferimento.
Individuiamo gli Emotional Selling Point, i punti di contatto più profondi.
Qualunque valore, se preso da solo e fuori contesto, è astratto: non ha valore. Una strategia efficace non si limita a individuare gli Emotional Selling Point più sensibili, ma definisce soprattutto il modo più efficace di posizionarsi rispetto a loro e di connetterli.
Quali direzioni di racconto sono più promettenti? Dove vogliono andare i tuoi storyholder? Come caratterizzarti per essere un compagno di viaggio credibile?
Il secondo step del nostro Seriously Telling è la definizione di un canvas di posizionamento e caratterizzazione che estrapola tutte le variabili e definisce le coordinate fondamentali per la costruzione dei contenuti e delle attività di comunicazione.
L’unico modo concreto di ridurre le distanze è tracciare nuove strade.
Il terzo step è la progettazione di una Narrative Platform, una piattaforma strategica che ci dice come “unire i puntini” correttamente, quali storyline principali possono avvicinare e condurre a te lo stoyholder, e quale core-narrative può dare coerenza e unità a questa rete di storie.
La Narrative Platform ci mostra le strade che possiamo percorrere. È lo strumento strategico che orienta ogni attività di racconto. Una sola mappa per tanti possibili viaggi.
Non si può raccontare la stessa storia ovunque e allo stesso modo. Come scegliamo allora quale storia raccontare oggi?
A questo punto del percorso conosciamo i nostri storyholder, abbiamo mappato i loro Emotional Selling Points e abbiamo tracciato una rete di storie che li collega definendo la nostra Narrative Platform. Quello che dobbiamo fare è mettere a fuoco il nostro obiettivo, capire dove si incontra con quello del nostro storyholder e decidere quale viaggio vorremmo fare insieme.
Il matchingè il quarto step, ed è il cuore di quello che definiamo versionamento dei contenuti: cerchiamo il punto di convergenza tra i bisogni di chi comunica e dello storyholder a cui ci rivolgiamo, analizziamo questo Emotional Selling Point dal punto di vista del valore, del contenuto e del canale su cui ci troviamo, e costruiamo il contenuto perfetto per l’incontro perfetto.